Thursday, May 21, 2009

USA: i politici eccellenti di origine greca

La Grecia è nota come la culla della civiltà occidentale, è il paese da cui provengono autentiche colonne della storia dell'umanità, uomini che si sono distinti in ogni campo del sapere, dalla fisica, si pensi ad Archimede, alla letteratura, Omero, alla politica, Pericle.

In quest'ultimo ambito, molti figli della Grecia sono riusciti a raggiungere posizioni di rilievo anche in anni recenti. È il caso di molti discendenti di immigranti greci che, nel corso dei decenni, si sono trasferiti negli Stati Uniti per cercare fortuna.

Non sono pochi i politici di origine greca che hanno ricoperto posizioni di eccellenza nel Nuovo Mondo e il loro numero è superiore a quello degli italoamericani, sia per quantità, sia per importanza delle cariche ricoperte. Mentre gli italiani d'America possono solo vantare un candidato democratico alla vicepresidenza, Geraldine Ferraro nel 1984, e un governatore di New York, Mario Cuomo, i greci americani hanno avuto un vicepresidente Spiro T. Agnew (nato Anagnostopoulos), dal 1969 al 1973.

Già primo governatore greco-americano di uno stato della federazione statunitense, il Maryland, venne scelto da Nixon per ragioni strettamente politiche. Come ricorda il presidente del Watergate nelle sue memorie, la presenza in lista di Agnew gli era necessaria per accaparrarsi i voti degli stati ai margini della zona meridionale del paese, nonché quelli del Midwest e dell'occidente, dove era più diffusa la presenza di immigrati di origine greca. Strenuo difensore della politica nixoniana in Vietnam e vero interprete dei sentimenti di quella che fu conosciuta come la "maggioranza silenziosa", quella massa di americani (vera base elettorale del partito repubblicano di quegli anni) che non protestava contro il governo e si impegnava ogni giorno nel suo lavoro, fu costretto a dimettersi nell'ottobre 1973. Accusato di aver accettato una bustarella di 29.500 dollari per approvare dei progetti edilizi di una ditta quando era governatore del Maryland si dimise e fu sostituito da Gerald Ford.

Altro politico greco-americano di rilievo è stato Michael Dukakis. Figlio di Panos, immigrato dall'Anatolia e di Euterpe Boukis di Larissa, Dukakis è stato il secondo governatore di uno stato americano, il Massachusetts, dopo Agnew. Eletto per la prima volta nel 1974, di idee progressiste, Dukakis si distinse quando ammise, primo politico di rilievo a farlo, che il processo contro i due immigrati anarchici italiani, poi condannati a morte, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, era stato profondamente ingiusto. Sotto la sua gestione, il Massachusetts visse un autentico miracolo economico e la grande popolarità ricevuta lo spinsero nel 1988 a tentare il grande salto della presidenza. Alle primarie sconfisse leader del calibro di Jesse Jackson e Al Gore e alle elezioni generali si confrontò con il vicepresidente di Ronald Reagan, George H.W. Bush, padre del più recente George W., predecessore di Barack Obama.

Fiero oppositore della pena di morte, prevalse nel primo dibattito, ma nel secondo, una forte influenza non gli permise di esprimere in modo adeguato le sue convinzioni, e ciò gli valse un'immagine di insicurezza e poca dimestichezza negli affari esteri. Per cercare di bilanciare la magra figura, considerata anche l'intenzione di ridimensionare il programma delle "Guerre Spaziali" (strumento usato da Reagan per indebolire l'Urss con la prospettiva di una nuova corsa agli armamenti), Dukakis si fece fotografare in cima alla torretta di un carro armato. La decisione non fu però felice: invece di dargli un'immagine marziale, la sua goffa posa militare, è considerata come una delle principali ragioni della sua successiva sconfitta.

Anche al Senato statunitense vi sono stati vari greci-americani, tra gli altri Paul Tsongas, candidato alle primarie democratiche per la presidenza nel 1992 e Paul Sarbanes. Quest'ultimo, il cui nome completo è Paul Spyros Sarbanes, ha legato il suo nome a un importante provvedimento legislativo, il Sarbanes-Oxley Act, emanato dal Congresso nel 2002, dopo gli scandali finanziari Enron e WorldCom. La legge, redatta insieme al deputato Michael Oxley, e definita da vari storici dell'economia come uno degli atti più significativi in campo economico dai tempi del New Deal, intendeva evitare il verificarsi di nuovi scandali come quelli ora ricordati, anche inasprendo le sanzioni penali per il reato di falso in bilancio.

In tempi più recenti, un altro greco-americano che si è distinto in politica è stato George Stephanopoulos. Nato nel 1961, borsista Rhodes, uno dei più prestigiosi riconoscimenti studenteschi, fu uno degli architetti del successo elettorale di Bill Clinton alle presidenziali del 1992. Nella Casa Bianca democratica ha svolto il ruolo di principale consigliere politico e il suo apporto è stato talmente di rilievo che ben due attori, Michael J. Fox nel film "Il Presidente" con Michael Douglas e Rob Lowe in "West Wing" con Michael Sheen, hanno impostato la loro interpretazione sul suo modello.

Anche nell'amministrazione di George Bush jr. vi è stato un greco-americano con posizioni di eccezionale responsabilità: l'ex direttore della Cia, George Tenet. Cresciuto nel quartiere newyorkese di Queens, ha iniziato la sua carriera nei servizi come funzionario di livello intermedio nel comitato senatoriale l'intelligence, presieduto dal senatore democratico dell'Oklahoma, David Boren. In quel ruolo era stato notato da Bill Clinton che nel 1997 lo aveva scelto come direttore della Cia. Di carattere volubile, è riuscito a mantenere la sua posizione anche con Bush jr., grazie alla stima che aveva in lui Bush senior.

Dopo l'11 settembre, Tenet è stato uno dei più accesi sostenitori della guerra al terrore (in un memorandum redatto il 16 settembre intitolato "We're re at war", siamo in guerra, Tenet raccomandava a tutte le agenzie del governo, con toni empatici, il dovere di agire con passione per contribuire alla vittoria nella guerra al terrorismo e rendere il presidente e il popolo americano orgogliosi dei suoi uomini sul campo), ma anche uno dei maggiori responsabili della guerra in Iraq e del caos politico e sociale successivo all'invasione. Convinto che attaccare Saddam Hussein fosse essenziale per battere il terrorismo e convinto che tale obiettivo fosse condiviso anche da Bush jr., Tenet è stato responsabile di valutazioni di intelligence del tutto irrealistiche, tali da dipingere l'avventura in Iraq e la costruzione del nuovo stato come un "gioco da ragazzi", uno "slam dunk", una schiacciata a canestro.

Lasciata la Cia nel 2004, Tenet ha pubblicato un libro con cui ha tentato di ricostruire una immagine storica di sé stesso e del suo operato diversa, ma senza esito, poiché altre testimonianze sia documentali, sia memorialistiche hanno confermato i danni della sua gestione dell'intelligence Usa.

Da quanto detto finora è evidente che il contributo dei greci-americani alla politica statunitense è stato particolarmente significativo. Tuttavia, i figli degli immigrati ellenici sono riusciti a farsi onore nel Nuovo Mondo anche in ambiti ben diversi dal servizio pubblico. Basti pensare al mondo del cinema, dove si sono distinte personalità eccellenti di origine greca: Aristotelis "Telly" Savalas, interprete di film importanti come "L'uomo di Alcatraz" o della serie televisiva poliziesca "Kojak"; Jennifer Aniston, star del serial televisivo "Friends" nonché ex moglie di Brad Pitt e figlia di John Aniston, amico intimo di Savalas; Olimpia Dukakis, cugina del sopra citato candidato alla presidenza Michael, vincitrice dell'Oscar nel 1988 con il film "Stregata dalla Luna"; Billy Zane, il cattivo di "Titanic". Al riguardo va certamente ricordato il divertente film del 2002 "Il mio grosso grasso matrimonio greco", in cui lo star system hollywoodiano prendeva in giro in modo molto bonario alcune tradizioni e costumi matrimoniali ellenici.

Per concludere, come non ricordare nel mondo della musica la storica figura di Frank Zappa o nello sport, il tennista Pete Sampras? Questi risulta ancora oggi come il professionista che è stato più a lungo il numero uno al mondo nel ranking Atp, superando leggende del tennis come Bjorn Borg o Ivan Lendl.

Pierfrancesco Galani


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